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Sunday, April 12, 2009

La Linea d'Ombra - Jovanotti

La linea d'ombra, la nebbia che io vedo a me davanti.

Per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio, e a non saper immaginar quello che trovo; mi offrono un incarico di responsabilità: portare questa nave verso una rotta che nessuno sa. E' la mia età a mezz'aria; in questa condizione di stabilità precaria, ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto, mi giro e mi rigiro sul mio letto.

Mi muovo col passo pesante in questa stanza umida, di un porto che non ricordo il nome. Il fondo del caffè confonde il dove e il come, e per la prima volta so cos'è la nostalgia, la commozione. Nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione: per ogni strappo un porto, per ogni porto in testa una canzone; è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione, senza preoccupazione, soltanto fare ciò che c'è da fare e, cullati dall'onda notturna, sognare la mamma ... il mare.

Mi offrono un incarico di responsabilità: mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante, mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante. Il pensiero della responsabilità si è fatto grosso: è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato, saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto.

Di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura; cosa sarò? dove mi condurrà la mia natura?
La faccia di mio padre prende forma sullo specchio: lui giovane, io vecchio; le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio: "la vita non è facile, ci vuole sacrificio: un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" . Arriva un giorno in cui bisogna prendere una decisione. E adesso è questo giorno di monsone, col vento che non ha una direzione.

Guardando il cielo un senso di oppressione, ma è la mia età dove si guarda come si era, e non si sa dove si va, cosa si sarà, che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto. E attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera, dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera; ed ho paura di essere mangiato, ed ho paura pure di mangiare.

Mi perdo nelle letture, i libri dello zen, il vangelo, l'astrologia che mi racconta il cielo; galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare, ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare.

Mi offrono un incarico di responsabilità: non so cos'è il coraggio, se prendere e mollare tutto, se scegliere la fuga od affrontare questa realtà, difficile da interpretare ma bella da esplorare; provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare, portato questo carico importante a destinazione: dove sarò al riparo dal prossimo monsone.

Mi offrono un incarico di responsabilità: domani andrò giù al porto, e gli dirò che sono pronto per partire. Getterò i bagagli in mare, studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte, quando si parte, e quando passerà il monsone dirò: levate l'ancora, diritta, avanti tutta. Questa è la rotta, questa è la direzione, questa è la decisione.

Thursday, February 19, 2009

fluido statica e fluido domande..

Due parti di idrogeno per Una di ossigeno

Il corpo umano è fatto al 90% 
di acqua, succhi, saliva e sputi….

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, che magnifico mare

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, per chi non sa nuotare...

Portéme sula riva, putèi, sul confine dove l’acqua tocca la
terra, dove l’asciutto diventa bagnato.

Domani qua metteranno il cartello: Privato.

Ma di chi è l’acqua,
perché non riesco a non pensare che questa
non sia roba da vendere e comprare.

Intuisco che è così, ma perché non può esserlo?

Dammi una buona ragione

e lui:

per la sua eguaglianza universale,

per l'indipedenza di ogni particella dalle altre
solo due parti di idrogeno per una di ossigeno

.
Per la libertà del suo stato liquido, solido, gassoso,
nel ciclo della pioggia e nelle correnti;

per la variabilità di quiete e tempesta;

per la consapevolezza della sua massa gigantesca tre a uno;

3 a 1 fisso dell’acqua sulle terre emerse;

per la grandezza di ogni orizzonte marino che diventa oceano;

per il suo essere linea, confine, finis terrae che disegna il mondo conosciuto;

per i pesci, i mammiferi marini, le capacità di sciogliere i sali,
trattenere lo zucchero, la stanchezza umana e i rifiuti organici;

per la sua spinta dal basso verso l’alto
uguale alla massa del liquido spostato;

per la commovente resistenza dei ghiacciai ai mutamenti climatici per niente scontati;

per la pazienza del bagnasciuga a Ferragosto;

per la dignità in memoria del nome dei fiumi avvelenati
e seccati in modo per niente scontato o mal calcolato;

per la capacità di azione e reazione dei geiger,
maremoti, tempeste, tsunami, alluvioni, Katrina e Rita;

per il mistero delle sorgenti prosciugate da grandi
opere per niente scontate e mal calcolate;

per l’umidità dell’aria, per la nebbia,
la rugiada, le nevi, la grandine;

per la capacità di lavare, togliere la sete,
di spegnere il fuoco,nutrire le piante;

per essere risorsa, diritto, elemento fondante come aria
e come l’aria di difficile conversione in merce.

Infatti che prezzo si può dare
al vapore, alla nebbia, alla nube,
alla pioggia, al nevischio, alla grandine…
la grandine,nel bilancio idrico dei potenti, sarà un costo o un ricavo?

il suo essere bene indiviso nei secoli di antiche
civiltà che fermavano la proprietà sulle rive dei fiumi,
non l’ha salvata dall’essere merce nell’ultima frontiera dell’West,
dove per la prima volta nella storia, chi arrivava alla terra
diventava anche padrone dell’acqua purché avesse un fucile
per difenderla; i nativi d’America erano esclusi dalla gara,
perché, partendo in loco, erano troppo avvantaggiati.
Così la possibilità di venderla e comprarla è un’idea che fa proseliti.
Per bere dovremo stappare!!!

L’acqua da imbrigliare, arginare, deviare, sbarrare, intubare,
prelevata alla fonte, i rivoli invisibili che mettono i fiumi
nell’imbarazzo di non riconoscere mai la foce, ma quale delta o estuario!

Il prezzo… Difficile non pensare alle conseguenze di svalutazione
dell’intera razza umana, dal momento che essa rappresenta
il 90% di ogni corpo umano.
Dunque che prezzo dare alla vita? Che valore più o meno?
Pagandola bene, sei bottiglie di acqua minerale, non è male,conviene!

E la scadenza? Se è merce avrà una scadenza.
Che faremo allora degli stagni pestilenziali, delle lagune museo,
delle pozzanghere inquinate, ma soprattutto dell’acqua
dei vasi da fiore andata a male… nel bilancio idrico contabile del pianeta,
dove le mettiamo, a costo o a ricavo?

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, che magnifico mare

nei mari della luna i tuffi non si fanno
non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno
che magnifico mare, per chi non sa nuotare...