Friday, December 26, 2008

Danny Boodman T.D. Lemon Novecento

Incredibile: quando meno te l'aspetti è lì che ti guarda. Era un po' che pensavo che l'avrei letto volentieri, ma forse aspettavo l'occasione giusta. Servita.
Nel bel mezzo di una serata natalizia a casa di mia zia (con tutto il tran-tran di saluti, parenti, panettoni, chiacchiere e dolci che comporta), mi capita tra le mani 'sto libretto, lo leggiucchio e ci trovo un paio di spunti interessanti, che vi riporto.

"Questo me l'ha insegnato Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista che abbia mai suonato sull'Oceano. Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto. Così diceva, quello che vedranno."

Qui eravamo proprio all'inizio, nelle prime pagine; il secondo salta fuori un po' più in là, quando si comincia a sentire vicina la fine della storia:

"Ci lasciarono andare avanti per un bel po', la mia tromba e il suo pianoforte, per l'ultima volta, lì a dirci tutte le cose che mica puoi dirti, con le parole."

Purtroppo non tutti sanno suonare, io per primo. Ci tocca inventarci altro per dire tutte le cose che non possiamo mica dire, a parole. Non sempre è facile, ma cercare di farlo dà una certa soddisfazione.


Forse è superfluo, comunque: Alessandro Baricco, Novecento, Feltrinelli 1994

Friday, December 5, 2008

diffie hellman

Nell'implementazione originale (e più semplice) del protocollo si considera inizialmente un numero g, generatore del gruppo moltiplicativo degli interi modulo p, dove p è un numero primo (vero dav?).
Uno dei due interlocutori, ad esempio Alice, sceglie un numero casuale a e calcola il valore
A = g^a (mod p)
(dove mod indica l'operazione modulo, ovvero il resto della divisione intera) e lo invia attraverso il canale pubblico a Bob (l'altro interlocutore), assieme ai valori g e p.
Bob da parte sua sceglie un numero casuale b, calcola
B = g^b (mod p)
e lo invia ad Alice. A questo punto Alice calcola
K_A = B^a (mod p),
mentre Bob calcola
K_B = A^b (mod p).

... A questo punto i due interlocutori sono entrambi in possesso della chiave segreta e possono cominciare ad usarla per crittare le comunicazioni successive.

L'implementazione più semplice del protocollo, quella originale, usa il gruppo moltiplicativo degli interi modulo p, dove p è un numero primo e g è generatore mod p.


Un' esempio del funzionamento del protocollo è il seguente:
1. Alice e Bob si accordano di usare un numero primo p=23 e la base g=5.
2. Alice sceglie in numero segreto a=6 e manda a Bob (ga mod p)
* 56 mod 23 = 8
3. Bob sceglie l intero segreto b=15 e manda ad Alice (gb mod p)
* 515 mod 23 = 19.
4. Alice calcola (gb mod p)a mod p
* 196 mod 23 = 2.
5. Bob calcola (ga mod p)b mod p
* 815 mod 23 = 2.

Alice e Bob trovano lo stesso risultato perché g^(ab) e g^ba sono uguali. Si noti come solo a, b e g^(ab) = g^(ba) sono segreti. Tutti gli altri numeri sono mandati in chiaro, ossia pubblici. Una volta che Alice e Bob calcolano la chiave segreta, essa può esser usata come chiave di criptazione, conosciuta solo a loro, per mandare messaggi tramite il canale di comunicazione in chiaro.

(http://it.wikipedia.org/wiki/Scambio_di_chiavi_Diffie-Hellman)

Sunday, November 30, 2008

verba non semper volant


"Don Peppino scavò un percorso nella crosta della parola, erose dalle cave della sintassi quella potenza che la parola pubblica, pronunciata chiaramente, poteva ancora concedereNon ebbe l'indolenza intellettuale di chi crede che la parola ormai abbia esaurito ogni sua risorsa, e che risulti capace solo di riempire gli spazi tra un timpano e l'altro. 
La parola come concretezza, materia aggregata di atomi per intervenire nei meccanismi delle cose, come malta per costruire, come punta di piccone. Don Peppino cercava una parola come secchiata d'acqua sugli sguardi imbrattati. Il tacere in queste terre non è la banale omertà silenziosa che si rappresenta di coppole e sguardo abbassato. Ha molto più a che fare con il non mi riguarda
L'atteggiamento solito in questi luoghi, e non solo, una scelta di chiusura che è il vero voto messo nel seggio delo stato di cose. La parola diviene un urlo. Controllato e lanciato acuto e alto contro un vetro blindato: con la volontà di farlo esplodere."
Roberto Saviano, Gomorra, cap. 8

Mi chiedevo se davvero mi rendo conto della potenza della parola, di quello che può voler dire spenderne una in più o in meno. 
Al di là del contesto di cui si parla nel brano, le parole che usiamo ogni giorno possono essere davvero pesanti, se le usiamo con coscienza di quel che diciamo.
Anzi, forse sarebbe bello tornassero ad avere un peso specifico maggiore.
Ma il solo modo per far sì che questo accada e soppesarle bene prima di usarle:
loro un significato preciso lo hanno, che noi lo si sappia o meno!

Tuesday, September 23, 2008

Se Dio è buono e giusto e ognuno di noi ha una coscienza allora l'inferno e il paradisoon esistono

Ciao a tutti ...

in questi giorni tra un frizzo e un lazzo mi è capitato di ragionare su inferno e paradiso.

Incominciamo con il definirli:

INFERNO: Inferno è un concetto proprio del linguaggio religioso, indicante il luogo metafisico (o fisico) che attende, dopo la morte, le anime (o i corpi) degli uomini preda del peccato, e dunque malvagi.

PARADISO:La parola paradiso nel contesto religioso comune si riferisce alla vita eterna beata dei defunti che godono della visione del volto di Dio.

Dio: Nei sistemi ontologici teisti, con il termine Dio (dal latino deus, deriv. da divus = splendente) viene indicata una entità soprannaturale, considerata dal punto di vista ontologico come trascendente e/o immanente, il cui rapporto con l'essere umano – interpretato diversamente a seconda dei vari tipi di credo – prende il nome di religione.

Postuliamo che Dio esista....

La mia intenzione è quella di cercare di dimostrare che se l'uomo ha una coscienza l'inferno e il paradiso non possono esistere.

incredebile direte voi...

allora, incomiciamo con il negare la tesi e vediamo cosa succede...

Per assurdo esisto o l'inferno o il paradiso esistono.

Partiamo con il caso dell'esistenza dell'inferno (per il caso del paradiso il ragionamento è del tutto analogo) :

L'inferno esiste, esiste quindi un luogo dove gli esseri umani che in vita non si sono comportati secondo le leggi di Dio (malvagi) soffriranno in ETERNO (per definizione...).

E qui casca l'asino: soffrire per un tempo infinito quando noi al massimo siamo stati malvagi per un tempo finito (la nostra vita).

Per prima cosa non sarebbe equo da parte di Dio (che lo è per definizione) ed in quanto tale se noi facciamo soffrire n lui ci infliggerà una punizione che ci procurerà una sofferenza pari a n.

Nel momento stesso che noi compiamo un azione malvagia essendo noi dotati una coscienza ce ne rendiamo conto e ne dobbiamo rispondere a lei in primo luogo; questo ci procura una sofferenza pari a quella che noi abbiamo inflitto (tanto più grande è il male che abbiamo fatto tanto più grande è il rimorso che noi proviamo).
Se esistesse l'inferno e Dio è buono e giusto per ipotesi allora noi non abbiamo una coscienza. ma questo è ASSURDO!

Come già detto la dimostrazione ammettendo l'esistenza del paradiso è del tutto analoga, il punto è che secondo me è tutto qui.
Mi spiego: non ha senso il concetto di un luogo dove riceveremo in premio 30 vergini e potremo fare il bagno in cascate di latte (era così il nostro?) perchè ciò che di positivo facciamo in questa vita immediatamente ci ricompensa in quanto nel farlo proviamo FELICITA'.

il succo è : vogliamoci bene perchè è davvero tutto qui

vorrei ricordare che tutto questo è appunto un parto della mia mente con l'obbiettivo di autoconvincersi che non andrà all'inferno.

ringrazio Don Pizza e Jesus per la collaborazione



Friday, September 19, 2008

???????




CHE BEL QUADRO!


pieno di stelle e pieno di colori!

eppure sembra un viso così triste!

o forsè ha un sorriso coperto dai capelli!

ma allora perchè quello stupidino che l'ha disegnata
ha fatto in modo che tutti non vedano il suo incantevole
e ipnotico sorriso!

HO CAPITO

LEI è la dea dei colori e dell'arcobaleno,
quando vedi un arcobaleno è lei che stà soffiando,
probabilmente perchè è contenta che il dio del sole e la
dea della pioggia si incontrano, sai loro due sono molto
innamorati ma non si possono mai incontrare e quando
si incontrano anche se solo per pochi minuti la dea
dell'arcobaleno è felice per loro!

sai, lei è molto sola!
ma gli basta poco per essere contenta!

a volte quando si trova davanti un paesaggio cupo
e nero lo ricolora facendo uscire ancora dalla sua
magica bocca forme geometriche di stelle e quadrati,
tutti colorati e ogni cosa che toccano, prende il colore della
forma che l'ha toccata!



ma c'è qualcosa che non mi torna....

probabilmente lei è triste solamente perchè poi tutto quello che colora viene rovinato dall'uomo!

Thursday, September 11, 2008

regali


i nosti amici ci vogliono così bene che quando andiamo in biblioteca ci lasciano dei regalini
P&F

Tuesday, September 9, 2008

Tana Ferrini, il signor Ferrini sotto la scrivania...

Ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti o accaduti E' puramente casuale.




Si ringrazia "la Franca" per la segnalazione. 

(Chi ha orecchie per intendere intenda)

Monday, July 21, 2008

this is art!

(opera di Elia Cosini)

Tuesday, June 24, 2008

Il verbale

Ecco la versione integrale del verbale stilato l'ultima sera della gita ai castelli della Loira, in hotel.







Il falso in bilancio non è, da questo momento, proprietario terriero.
Successivamente si inizia a prendere in considerazione il secondo pretesto al quale è stata applicata una marmitta a zolfo.
In questo caso, entrando nei particolari, è fondamentale, anzi no, propedeutico, l'affermare: NO.
Stai calmo che c'è la bottiglia.
Nicola Arigliano.
Rispettivamente i figuri in questione non sono da considerarsi parte estrema, ma bensì, parte lesa ed non perseguibile moralmente a scopi di lucro. Punto a capo.
Repentinamente, il cane ci segue all'inferno.
Per fortuna, un giorno ops.
In effeti è constatabile, sia presso i laboratori Garnier, sia attraverso i canali istituzionali, l'uomo.


Uno. il.
Due. inscatolare meglio le cinnamon.
Tre. il santo frate si piscia addosso.
Quattro. lo spettro di massa è in prestito.
Cinque. mi IMPEGNO, MI CONSENTA VIRGOLA: SMENTISCO ASSOLUTAMENTE.

Dio santo.
Riempiamoci le tasche di panini e soldi dello stato.
La Ale ha le foglie nella vagina artificiale.
E' forse palese che sono fumato?


Si metta a verbale che la seduta stante è scomoda. e che maldicenze popolari è piscia.
Mamma ricordati di Pagare Nini.
Ha trovato l'amore in giardino.
Da allora fa il giardiniere.
Piero di Merda.
Non me ne si nasconda.

MI. minore.
A mille ce ne nel mio mondo di Fiabe Trallallà.
Applausi di gente intorno a me.
Ascolta Gino Paoli ci ha costruito un impero.



PROBLEMA: SI CALCOLI il rendimento del seguente ciclo mestruale. Tenendo in considerazioneche varie ed eventuail situazioni potrebbero intervenire con forza e coraggio sull'attrito affinchè il rumore sia reso quasi nullo. [suggerimento: si consideri che l'attrito vien mangiando].

PROBLEMA: si calcoli la precessione del perielio del mercurio del termometro termoscoppia rame-

Bisogna recuperare da qualche altra parte.






Nella trascrizione sono stati rispettati gli eventuali errori, le maiuscole e le minuscole.

Tuesday, June 17, 2008

crypto

Non so se è Brescia che è piccola o se è la vita che è così, che sono tre giorni che mi manda certi messaggi, che mi fanno venire lo stimolo di alzare la cornetta, di telefonare, di chiedere scusa.

Non so se è la vita o se sono io ad essere debole, se sono io a voler vedere delle coincidenze in quello che mi capita, nel mio leggere l'orario dell'autobus sbagliato, e decidere di passare da Via Gramsci perchè sono in ritardo.

Che poi non c'è niente di strano nell'incontrare una compagna delle superiori.

Eppure io ci vedo chissà cosa, un segnale...

Del resto, per una come me, cosa sarebbe la vita senza coincidenze? Io cerco un senso, un fine, in tutto quello che mi capita. Cerco l'ordine in mezzo al caos. Cerco dei segnali, decifrare l'indecifrabile.

La crittografia...

Ma io i codici voglio scriverli o voglio decifrarli?

Wednesday, June 11, 2008

certo che vi odio

sono stanco...

sono dannatamente stanco di vedere gente omologata!
provate ad andare in stazione alle 8 del mattino quando i liceali del 2008 sono radunati nella loro conformazione ideale : il branco!
è uno schifo: sono tutti identici, indistinguibili, come i loro vestiti e purtroppo i loro pensieri!
non c'è spazio per la diversità.

ma naturalmente non è affatto colpa loro, tutto è cosi: nei locali si ascolta la stessa musica, i mass media non hanno il coraggio di proporre qualcosa di fuori moda, di curioso, di azzardato.

è l'appiattimento totale, siamo indistinguibili e sempre più noiosi, la perdita di informazioni è sempre maggiore: nel quadro non si nota una sbavatura tutto è omogeneo e il miscuglio di colori crea un grigiore che mi infastidisce.

le peculiarità individuali vengono brutalmente schiacciate dalla voglia di essere accettati, dalla voglia di omologarsi: essere diversi oggi fa paura.

io non voglio vivere in un mondo così: voglio uscire in pigiama di casa senza che nessuno chiami la polizia, voglio pensarla diversemente senza per questo essere considerato un diverso!

in fondo se ci pensiamo bene tutte le persono che hanno fatto la storia erano particolari, ma appunto perchè particolari in grado di vedere le cose da una prospettiva unica e di donarci il loro unico contributo.

ma tutto finirà, l'entropia è ai massimi storici e sta raggiungendo il suo massimo assoluto, il processo si omogenizzazione totale delle menti è quasi giunto al termine: la culla di potenziale della nostra civiltà sembra richiamarci senza scampo e anche chi tenta di resistere lentamente scivola.

a un certo punto non ce ne accorgeremo nemmeno più.

buona morte meccanica a tutti

Sunday, June 8, 2008

lamento

Che domenica inutile!! era partita piena di speranze: oggi mi alzo, vado alla festa di diploma di mio fratello (diploma d'asilo!!! l'inizio di 18 anni di studio(giorgio ha già deciso per lui...)), mangio con giorgio, poi vado dalle bimbe e STUDIO STUDIO STUDIO!!!! L'unione fa la forza, dicono...  invece. Mamma è andata alla festa senza di me. Mi sono persa la prima recita di luca, mentre lui non se n'è mai persa una delle mie. Non ho conosciuto la sua morosina (6 anni e già a caccia da due... non so proprio da chi abbia preso), nè ho visto gli amici di cui mi parla tanto. Se poi aggiungiamo che al suo compleanno non c'ero...  
Per quanto riguarda lo studio.... voglia zero da tutte le parti. Per colmo di sfortuna, Rikkionen è stato messo fuori gioco da Hamiltroll e il mio brasiliano zavorra era undicesimo (poi s'è ripreso però). Il morale generale era ground state. Adesso ci stiamo riprendendo...  


My foolish Heart

Ho sempre pensato che ci dovesse essere un motivo se ho scelto di dedicarmi alla matematica. Credo sia perchè, tra tutte le cose che mi circondano, la ritengo la più avvicinabile.
Tra le cose che, al contrario, ritengo assolutamente non avvicinabili, uno dei primi posti è occupato dall'amore, o forse dovrei dire dai ragazzi, questi sconosciuti...
Mi piace giustificarmi pensando che ho avuto un'infanzia difficile, che ero una secchiona e tutti mi prendevano in giro, emarginata e magari pure bruttina, con quelle odiose lentiggini... Ma in realtà credo che questa sia solo una motivazione superficiale. Credo ci sia molto altro. Ma ciò che conta veramente è che ci sono momenti in cui ho la sensazione che il loro universo mi sia davvero estraneo.

Supponiamo che A sia un punto che viaggia su una curva gamma. A è un punto femmina, e la curva ha qualche singolarità qua e là. Perchè la vita del punto A è tutt'altro che semplice. La curva gamma interseca in un punto, chiamiamolo 0, una retta r, e sulla retta r troviamo il punto P, un punto maschio, che conduce un'esistenza tranquilla, a curvatura 0, su una "curva" del primo ordine..Di che ordine è la curva gamma? Al momento la cosa non ha molta importanza, ma si dà il caso che il punto A sia interessato a sapere quante altre volte dovrà incontrare la retta r, insomma, immaginiamocelo come una macchina alle prese con un passaggio a livello. Se fosse una curva di ordine basso sarebbe tutto più facile...
Ma questo ora non conta.
Quello che conta è che la retta ha intersecato la curva.
E poi se ne è allontanata.
Quante altre volte si incontreranno? E in che modo? Sarà solo per un attimo? Sarà un'intensa tangenza? O forse gamma deciderà di avere r come asintoto?
Qualunque cosa tra queste accadrà, per il momento non ci è dato sapere.
Forse sarebbe più semplice per tutti prendere carta e penna e mettersi a fare un po' di conti...

Wednesday, June 4, 2008

YOU MAY SAY I'M A DREAMER

Scompartimento VUOTO.

I nuovi sedili di colore BLU INDACO e dotati di sofisticatissime testiere ergonomiche dovrebbero teoricamente ispirarmi una serenità che non è mai sembrata così lontana.

Il VENTO penetra da un finestrino mezzo aperto e mi rinfresca il volto ma purtroppo non è in grado di sciolgliere l'intricato nodo nel quale il mio stomaco (mio malgrado) si è posizionato da qualche mezz'ora a questa parte IN PIANTA STABILE.

Non resta che ABITUARSI, almeno per stasera.

La domanda in testa è una : cosa rimarrà di questa ennesima fuga dalla REALTA'?

Si spera non solamente le foto.
Anzi forse è meglio che non rimanga NULLA DI FISICO, quando si fugge è bene non portare nulla al prioprio ritorno in quanto ogni oggetto ogni volta che lo riguarderemo porterà alla nostra memoria un istante che non potremo mai più ricostruire.

Non ci rimane che il PROFUMO.
In fondo quello non costa nulla, ti rimane senza che tu glielo chieda e ogni volta che sentirai un profumo uguale alla mente tornerà quell'istante, questa volta però NITIDO.

La mia stazione stà per arrivare, chido gli occhi per qualche istante.

Prendo la valigia ed esco, il contatto del mio piede sinistro con l'asfalto sancisce defeinitavamente il rientro sul PIANETA TERRA.

Penso già a domani quando il nodo verrà sciolto da un altra fuga, forse più piccola o forse più grande l'importante è che sia ancora una volta ALTROVE.

grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il decollo dell SPACE SHUTTLE.







new beginning

giusto per inaugurare...